Ho ascoltato le voci di molte donne: creature coraggiose, insicure, indipendenti, rigide, protettive, colleriche, introspettive, frivole, sagge e autorevoli, solari e innocenti, generose, gelose, creative.... Un giardino ricchissimo e vibrante che profuma di tutte le espressioni dell'essere donna e in cui le varie fresie, rose, papaveri, girasoli che ho incontrato possono ritrovare nella sorellanza e nella condivisione una via per intraprendere un cammino di rivelazione e scoperta.
Diceva Goethe: "non si cammina solo per arrivare ma anche per vivere mentre si cammina". Ho sempre amato questa frase che rappresenta forse un modello pedagogico obsoleto, in un'eta' in cui la meta e' rappresentata da obiettivi quantitativamente misurabili e in cui la formazione armonica e integrale dell'uomo e' sacrificata in nome di un addestramento frammentario e immediatamente spendibile. L'uomo e la donna sono mente, corpo, emozioni, intuizioni...
In tale prospettiva, ho voluto favorire l'incontro e il confronto di donne che con le loro sfide, difficolta', successi sono accomunate dall'aver trovato - o dall'essere ancora in cerca di - uno spazio in una citta' che, al di la' delle apparenze, non e' sempre facile.
Porsi in ascolto della propria energia vitale e dei propri desideri piu' profondi e' un viaggio che risulta piu' semplice e stimolante quando si danza assieme, facendo affiorare nuove sinergie e alchimie.
"Il risveglio della dea" nasce cosi': un percorso tutto al femminile in cui far crescere e curare la propria intuizione e in cui le donne, sfrondate le proprie cautele e la propria atavica rivalita', possono rifiorire come alleate.
Credo nella forza creativa, appassionata e selvaggia di ogni donna e nella risolutezza con cui ognuna di noi sa percorrere i sentieri delle proprie insoddisfazioni, delle proprie incertezze e insicurezze, della propria rabbia e del proprio dolore per farne un'occasione di crescita e cambiamento.
Celebrare il proprio valore, vivere una vita piena di significato, prendere la responsabilità della propria vita, delle proprie emozioni e delle proprie scelte, smettere di sentirsi vittime, di lasciarsi vivere e di lamentarsi: questo e' cio' che auguro a ogni donna.
.
Un
po' di tempo fa, ho avuto modo di leggere “L'uomo che scambiò sua
moglie per un cappello” , in cui il neurologo Oliver Sacks
descrive, con la rigorosità del clinico e la sensibilità del
romanziere, l'incontro con pazienti affetti da lesioni neurologiche
di vario tipo. Il libro narra di come alcuni dei suoi pazienti siano
riusciti a trovare un equilibrio a dispetto della malattia. Sacks rifiuta di interpretare la malattia alla luce di
deficit e mancanze, ma propone dei percorsi costruiti alla luce
“dell'essere nel mondo” delle persone che incontra, del loro
“Dasein”, per usare un termine fenomenologico- esistenziale.
In
quanto neurologo, Sacks si e' occupato esclusivamente di problemi
della memoria di origine neurologica . Noi
sappiamo pero' che le
capacità mnestiche sono legate a vari fattori: neurologici (assenza
di lesioni cerebrali); cognitivi (percezione, linguaggio e pensiero);
motivazionali (interesse per l’informazione da memorizzare);
emozionali (le cose abituali scivolano dalla memoria, quelle che
procurano emozioni, positive o negative che siano, lasciano un segno
indelebile).
Con
l'avanzare dell'età, e' normale fare un po' di fatica a imparare
nuovi concetti o a ricordare impegni e appuntamenti e anche
soggetti
giovani possono accusare difficoltà di concentrazione e memoria.
Per offrire un valido aiuto a chi soffre di difficoltà mnestiche, il
metodo Memory Power Improvement (M.P.I.) si propone sia come aiuto
preventivo sia come intervento orientato a un riequilibrio globale,
coinvolgendo tutti i canali informatori: sensoriali-percettivi,
organizzativo-corporei, creativi, umoristici, immaginativo-mentali e
altri ancora. Il
metodo e' orientato a coinvolgere interamente la persona e si avvale
di tecniche che consentono a ciascuno di far risaltare le proprie
risorse, capacità e strategie personali.